Il fondamento valoriale della vita - Relatore il Prof. Renzo Maggiore

Cosa è veramente importante per te? Quali sono le parole che, solo a pronunciarle, ti danno energia? Dietro ogni decisione e azione c’è sempre una ‘filosofia’, più o meno consapevole, un mettere sulla bilancia i valori (personali e sociali) che danno un senso al gioco dei comportamenti. In base all’Etica (ossia la branca della Filosofia che studia i valori) si stabiliscono obiettivi, si investono risorse, si fa politica e, non di rado, si entra in conflitto, soprattutto per l’incapacità di riconoscere le basi valoriali dei comportamenti, il meccanismo interno che innesca le emozioni, nonché la relatività del proprio punto di vista, dipendente dal condizionamento del contesto famigliare e culturale, oltre che dallo sviluppo di una propria percezione del mondo. Dunque, chiedersi quali sono le parole che ci muovono di più non è affatto un passo secondario perché ci aiuta a conoscerci più a fondo e a comprendere i processi della comunicazione.La rivoluzione psicologica e culturale parte dalla consapevolezza che gli stati d’animo sono una nostra responsabilità. La consapevolezza sui processi mentali e sociali porta ad una presa di responsabilità totale, che non fornisce più scuse pei i nostri comportamenti incoerenti, inopportuni, se non addirittura violenti. La violenza, in qualsiasi forma, altro non è se non l’estrema dimostrazione pratica dell’ignoranza, della superficialità di giudizio e dell’assenza di una vera spiritualità. Solo attraverso il ragionamento e il sentimento di uomini intellettualmente liberi, vi può essere un cambiamento nella gerarchia dei valori e un equilibrato confronto tra ‘filosofie’ che porta a costruire relazioni sane. I pensatori illuminati stimolano e a volte creano nuovi paradigmi che possono portare ad effetti sociali duraturi, il cui segno positivo non è affatto scontato. La ‘filosofia’ di un singolo può diffondersi fino ad innescare macro rivoluzioni; ma la rivoluzione più importante è quella che avviene dentro noi stessi nel momento in cui non troviamo più giustificazioni alla sofferenza ed anzi ammettiamo di essere i principali responsabili della nostra condizione. La Carta di Valori è un bussola che facilita scelte e relazioni. Il valori altro non sono che enormi contenitori di significato, che vanno necessariamente indagati (dentro e fuori di sé) se l’intento è quello di comprendersi davvero e di condividere obiettivi motivanti. Vi sono alcuni valori definiti proprio “contenitore” perché altro non sono che spazi in cui i veri valori caratterizzano le dinamiche di comportamento del sistema: ad esempio in Famiglia ciò che conta è l’atteggiamento e la ‘filosofia’ di ciascun membro e del gruppo nel suo insieme, che porta a specifici comportamenti; siccome il valore “famiglia” in sé non garantisce alcun allineamento, occorre dichiarare quali sono i valori che la Persona porta nel sistema e condividere una linea comune che rispetti il punto di vista dei componenti il gruppo. Vanno specificati e condivisi i significati che ciascuno attribuisce ai suoi valori e infine i comportamenti attesi in coerenza con le ‘promesse’ di ciascuno. Una persona o un ente ‘di qualità’ mantiene nei fatti le promesse scritte o dette a parole. A questo punto, ogni componente remerà nella stessa direzione e diminuiranno sensibilmente incomprensioni ed equivoci; migliorerà altresì la comunicazione intra e inter personale. Altri valori “contenitore” sono ad esempio la “Professionalità” (ogni organizzazione, oltre al saper fare un lavoro, chiede di rispettare certi valori) e l’Imprenditorialità (come si conduce la propria impresa). I valori ‘veicolanti’ sono invece strumenti per realizzare ciò che i veri valori richiedono (un esempio tipico di valore veicolante è il denaro). Dai valori fondanti nascono gli obiettivi che motivano ad agire a raggiungere il successo. Appare paradossale come certi uomini non si rendano conto che il loro ‘stile di vita’ poggia proprio sulle forme di pensiero imperanti, sul sapere appreso e diffuso, sugli schemi di ragionamento e di abitudine comuni. Ogni scelta, a livello personale, famigliare e politico deriva dall’impostazione filosofica di fondo, più o meno presente alla coscienza di individui e gruppi. Questa filosofia, che diventa motore di azioni e reazioni, si basa sui valori, le credenze e le convinzioni riguardo ciò che davvero è importante per il sistema. Prima di agire or dunque, sarebbe opportuno conoscere a monte la piattaforma di riferimento… Gli scopi principali di un ente, così come quelli di un individuo, devono contenere chiari valori legati ad un profondo sentire: lo scopo principale di un sistema, la cosiddetta Missione, è il contributo originale che si vuol offrire al mondo, il modo in cui s’intende raggiungere la Visione, ossia la sfida da vincere per una trasformazione futura congruente alla Missione e al proprio Essere. Nel rapporto interno tra Valori e percezione dei comportamenti sta la causa delle emozioni. Conoscere se stessi significa scoprire le proprie vocazioni e inclinazioni, un modo d’essere naturalmente originale, ma anche essere coscienti delle dinamiche che caratterizzano i processi mentali: gli stati d’animo e le emozioni sono risultati di strategie di pensiero, riflessi sul corpo di attività psichiche, manifestazioni materiali di una forma pensiero spesso agente a livello inconscio. I valori conducono i nostri giudizi sulla realtà: più in alto sta un valore nella mia piramide etica, più forte sarà l’intensità emozionale collegata (nel bene e nel male). Onde evitare inutili sofferenze, è opportuno riconoscere in tempo questi processi, dare un nome agli stessi e ritornare al focus sul respiro e sulla verità dell’emozione, che rappresenta sempre un segnale d’azione: c’è qualcosa da fare, da cambiare, un errore di valutazione cui rimediare… Il benessere supremo si ottiene con un approccio Zen all’esistenza, con la piena consapevolezza che, vivendo completamente nel momento presente, si scioglie ogni legame al tempo passato e futuro, si comprende che la sofferenza è indotta dall’attività mentale e che si può vivere in modo sciolto e naturale nella spontaneità dell’attimo. L’analisi del sé e della propria mente lascia il campo alla Sintesi dell’Essere, alla Presenza nel Qui e Ora, nell’unico momento che può davvero chiamarsi VITA. Riferimenti bibliografici “Saper essere. La competenza umana fondamentale”, R.Maggiore, Chiado, Roma 2017 “Pillole di pace interiore”, Ren Zen, Armando Curcio, Roma 2017 “Vivendo Zen”, Ren Zen, Armando Curcio, Roma 2017 “Il piccolo libro del maestro”, Armando Curcio, Roma 2018 Sito ufficiale www.renzen.it
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